Il Gran Paradiso rappresenta senza dubbio il desiderio “proibito” di molti escursionisti e uno degli aspetti del suo fascino lo deve soprattutto al suo nome, di oscure origini, ma profondamente evocativo.
Unico “quattromila” situato completamente in territorio italiano, questa cima presenta un versante terrificante sul lato della Valle di Cogne. La facciata di nord-est è una colossale parete rocciosa con un salto di circa 700 m. che si innalza da un ghiacciaio il cui nome è di per sé già molto indicativo: Tribolazione!
Unico “quattromila” situato completamente in territorio italiano, questa cima presenta un versante terrificante sul lato della Valle di Cogne. La facciata di nord-est è una colossale parete rocciosa con un salto di circa 700 m. che si innalza da un ghiacciaio il cui nome è di per sé già molto indicativo: Tribolazione!
Ben visibile dalla pianura piemontese per la sua posizione isolata, accanto alle inconfondibili forme della Tresenta e del Ciarforon, questo massiccio presenta tuttavia il lato nord-ovest, lungo il quale è possibile una salita relativamente semplice fino in vetta. Il paese di Pont in Valsavarenche costituisce la naturale base di partenza di questa interessante ascensione: dopo avere pernottato al Rifugio Vittorio Emanuele, raggiungibile su un comodo e frequentato sentiero, si risale il versante ovest del “gigante solitario”, prima su pietraia e poi su ghiacciaio, fino ad un paio di metri sotto la Madonnina della vetta, per raggiungere la quale occorre superare un passaggio esposto su roccia.
Questo passaggio ed il fatto di camminare su ghiacciaio, con l’insidia sempre presente dei crepacci e dei mutamenti meteorologici, rappresentano le “difficoltà alpinistiche” di quella che diversamente sarebbe unicamente una camminata.
Oltre a queste difficoltà l’escursionista che vuole salire fino alla vetta del Gran Paradiso dovrà tenere presente il discreto dislivello (circa 1300 m.) da superare che, abbinato alla quota abbastanza elevata, potrebbe creare qualche problema a chi non avesse un buon allenamento.
Dalla Madonnina, posta su quella che da tutti è vista come la vetta (la vera sommità è di pochissimo più alta ed in realtà spostata verso Nord), si gode un panorama straordinario, dominato dall’imponente arco delle Alpi Piemontesi, che fino all’Argentera e oltre, attraverso il Monviso, appare come il braccio di un gigante posto a difesa della pianura.