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LA MONTAGNA CHE RESISTE A FORCA DI MONTEGALLO

Ancora una giornata da ricordare, di quelle in cui l’escursione è forse un pretesto.  Perché la parte più bella è ri-scoprire assieme un paese tartassato dal sisma ma in piedi, una comunità tenace che si ritrova sulla piazza in un container donato della Brigate della Solidarietà, una comunanza agraria custode attiva di “beni comuni” preziosi: i boschi di castagni secolari; una sorgente che alimenta tutta Forca; ma anche un’ospitalità di altri tempi, quando era uso dare ricovero a viandanti, pellegrini, nobili, commercianti,  mendicanti, soldati, renitenti e partigiani.  Ci aspettavamo una merenda in compagnia, invece le ‘vergare’ Ida, Elena, Angela e Mara hanno approntato un vero e proprio banchetto,  per noi e per i nostri accompagnatori: Raffaele, giovane presidente della comunanza, Marco e Marco.  Raffaele ha ricordato come l’amicizia della sezione ascolana con le comunanze di Montegallo sia nata dalla nostra iniziativa “Sostegno Orti”, apprezzata non tanto per il contributo economico in sé, quanto per il riconoscimento dell’importanza di coltivare un pezzetto di terra: un gesto potente di resistenza e di vita, di pace e riconciliazione.   E come dalla rete di rapporti nata dagli orti sia scaturita l’idea, subito condivisa, di fondare la cooperativa di comunità del Ceresa, che abbraccia quattro Comuni della montagna, riapre sentieri, gestisce campi estivi, crea lavoro e servizi.  La giornata si è conclusa con una visita al ‘trocco’ intagliato a più mani in un possente castagno, che a primavera tornerà nel bosco sopra il paese, con tavolini e sedute anch’esse in legno per offrire frescura, pace e tranquillità a escursionisti e villeggianti.  Malgrado le scosse che ancora ci svegliano col cuore in gola, malgrado la ricostruzione che non ricostruisce, le comunità locali restano i presidi più vivi e autentici della nostra splendida montagna. (Ph Francesco Valente e Paola Romanucci).

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