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Itinerario MTB 1

Distanza: 14.5 Km – percorso 1 – 14.1 km – percorso 1a

Altitudine: 270 – 622 m

Dislivello in salita: 352 m

Dislivello in discesa: 352 m

Tempo totale necessario: 2 ore

Difficoltà:
difficile il tratto su sentiero da Monestino a Vallicella. Se si segue
da Monestino la strada asfaltata (variante a), il percorso è nel
complesso facile

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Marsia (bivio Casacagnano) – ponte

Nativo – mulino Arena – Osoli – Monestino –

Vallicella – Marsia (bivio Casacagnano)

Accesso

Da Ascoli Piceno 13,7 km circa; 1 ora per l’andata e 30/40 minuti per il ritorno (in bici)

Tipo di strada

Su
strada asfaltata sino ad Arena, poi su strada brecciata sino a
Monestino. Su sentiero difficile e ripido sino a Vallicella, infine
nuovamente su strada asfaltata per tornare al punto di partenza.

Da Monestino è possibile scendere in alternativa lungo la stretta strada asfaltata che scende a Vallicella.

Descrizione

Breve
escursione di circa 2 ore che permette di assaporare oltre la classica
escursione in mountain-bike anche alcune emergenze ambientali di
notevole fascino, sicuramente inaspettate e ignote anche a molti
escursionisti dell’ascolano.

Si parte
dalla S.S. 78 Picena in prossimità del bivio per Casacagnano
nell’abitato di Marsia e, dopo aver attraversato il Fluvione in
direzione di Casagnano, si volta a sinistra e si raggiunge dopo qualche
centinaio di metri il caratteristico Ponte Nativo, affascinante ponte
naturale di roccia a picco sul Fluvione che corre 15 m al di sotto fra
due verticali pareti di arenaria.

Attraversato
il ponte, si torna sulla strada principale di Marsia e svoltando a
destra, si prosegue su strada asfaltata sulla S.S. 78 Picena fino al
bivio per Montegallo. Si prende a sinistra per Montegallo e si va
avanti sino alla località Arena (circa 4,8 km dal punto di partenza).

Ad
Arena si volta a sinistra e attraversando il ponte si può ammirare la
bella cascata (circa 10 m) del torrente Fluvione, imponente nel periodo
primaverile. Sulla destra del ponte si può visitare il mulino idraulico
Pignoloni del 1629.

Oltrepassato il ponte
dopo circa 50 m si prosegue a destra percorrendo la strada brecciata in
salita sino a Osoli (circa km 3.3 da Arena). In corrispondenza delle
ultime case del paese, si gira a sinistra per prendere lo sterrato in
direzione di Monestino-Vallicella.

Il
tratturo si snoda lungo la cresta in brevi saliscendi che in circa 2.2
km conducono alla località Monestino da dove la vista spazia dai
Sibillini ai Monti Gemelli.

La strada, dopo un brevissimo strappo in salita, diviene asfaltata e scende verso Vallicella con due possibili alternative:

1) Proseguendo sulla stretta strada asfaltata si scende in circa 1.5 km alla frazione Vallicella.

1a)
Dopo circa 500 m da Monestino si prende un tratturo a sinistra che
diviene sentiero ripido e molto tecnico, per bikers esperti, da evitare
con terreno bagnato per la presenza di scivolose lastre di arenaria ma,
che in pochi minuti di entusiasmante discesa porta a Vallicella.

Dalla
frazione Vallicella si scende per strada a tratti brecciata e dopo
circa 700 m si gira a sinistra per la strada asfaltata sino a Marsia,
raggiungendo il punto di partenza.

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Percorso 1a

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Ponte Nativo – Roccafluvione

Arena

In
località Ponte Paoletti vi è l’omonimo ponte recentemente restaurato
che conduce all’abitato di Arena. Qui si trovano il mulino Pignoloni e
il ponte, entrambi risalenti alla prima metà del XVII secolo, una
cascata, e l’abitato costituito da un gruppo di case arroccate sul
fiume.

Alla base della cascata, sulla destra è ancora possibile vedere il vecchio asse su cui venivano fissate le pale del mulino.

Il ponte di roccia

Nel
gergo comune dei cittadini di Roccafluvione si vuole indicare con il
toponimo “Ponte Nativo”, la porta del capoluogo Marsia. Il toponimo
deriva dal raro esempio di ponte naturale sullo splendido scenario che
il torrente Fluvione offre scorrendo 15 metri circa più in basso. Si
presume che la formazione di tale ponte sia dovuta all’instancabile
azione erosiva del torrente sulla roccia tufacea. Sin dal passato
questo ponte rappresentò un importante elemento di unione tra le due
sponde del Fluvione; da un lato la villa Castello di Mozzano e
dall’altro la comunità di Marsia. È suggestivo pensare all’importanza
che tale struttura naturale ha avuto nel corso della storia e tuttora
ha al fine di superare il dislivello che il torrente ha scavato. Ponte
Nativo permetteva il collegamento con l’antico insediamento di
Tronzano, quindi con la città di Ascoli senza dover incrociare la
Salaria, evitando così incontri ravvicinati con i Romani, soprattutto
nei periodi politicamente più instabili. Forse le origini dei primi
insediamenti nella valle del Fluvione sono proprio da ricercare nella
presenza di questa notevole opera della natura.

Sopra
il ponte nel XVII sec. è stata eretta una piccola chiesa in onore della
Madonna delle Grazie, solo successivamente dedicata a S. Antonio,
tuttora luogo molto frequentato dai fedeli del posto. L’edificio è
stato più volte sottoposto a rimaneggiamenti e resta caratteristico per
il luogo in cui sorge e per gli ex-voto che vi si conservano.

Al
suo interno viene conservata un’interessante tela settecentesca,
raffigurante la Madonna con i Santi Antonio, Stefano e Giuseppe. Nel
1867, alla nascita del nuovo comune di Roccafluvione, il ponte venne
scelto come emblema della comunità. Sicuramente esso ha rappresentato e
rappresenta un simbolo per l’intera comunità e una sorta di monumento
della natura.

(da AA. VV. – 2004)

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In alto: il mulino idraulico Pignoloni in località Arena con la cascata

In basso: sulla strada per Osoli