Vai al contenuto

Itinerario 9

Loc. di partenza: Collefalciano 571 m

Località di arrivo: Tallacano 660 m

Dislivello complessivo: 350 m circa

Orario complessivo: 3/4 ore

Difficoltà: E

Segnaletica: itinerari n. 428, 429

missing image file

Di là dal fiume e tra gli alberi

Da Collefalciano a Tallacano

Accesso

Dal bivio sulla vecchia Salaria, si prende per Tallacano fino al bivio per Falciano e Agore.

Si parcheggia davanti alla chiesa del paese di Falciano.

Commento

Bella
escursione, non difficile e panoramica. Per chiudere l’anello proposto
occorre percorrere un tratto di strada asfaltata ma, essendo breve, non
ne riduce l’interesse.

Il sentiero, nel
primo tratto, supera fasce di arenaria e boschi con bella veduta sul
borgo di Tallacano che si raggiunge dopo aver attraversato il fosso. Vi
invitiamo a girovagare nel paese, in cui pietra ed uomo si sono contesi
per secoli lo spazio, con scorci veramente suggestivi.

Tutto il ritorno è per strada, prima asfaltata poi sterrata.

Relazione

Da
Collefalciano, si risale la netta mulattiera (428) che inizia davanti
alla chiesa. Raggiunto Collefalciano (571 m, 0.10 ore) si prende una
stradina in terra che supera l’ultima casa in alto sul paese e, poco
oltre, giunge ad un netto bivio (575 m). Prendere il sentiero che
inizia verso destra (429) e in lieve salita si addentra nella valle.
Sempre per sentiero si continua sul fianco della montagna e dopo aver
superato alcune valli poco incise si giunge ad un bivio (675 m circa,
0.45 ore). Prendere a sinistra in leggera discesa e seguire la traccia
che supera radure e brevi macchie di bosco. Si oltrepassa una
caratteristica casa completamente ricoperta di edera (585 m) e si
continua (sentiero più netto) sempre in discesa fino al fosso di
Tallacano (525 m circa, 0.30 ore).

Superato
il torrente si riprende il sentiero di destra che, con alcune nette
svolte, sale fino al paese dove, alle prime abitazioni, incrocia un
altro sentiero (650 m circa, 0.20 ore).

Si
risalgono le strette vie del borgo fino alla chiesa posta in cima al
paese. Terminata la visita al paese, consigliamo di tornare al bivio a
q. 650 m e di seguire il sentiero che in lieve discesa supera un fosso
secondario e risale lentamente l’altro versante. Ci si tiene poco sotto
la strada asfaltata che si incrocia poco più avanti, dopo i tornanti
del cimitero (0.15 ore).

Si continua per
strada asfaltata, si supera il bivio per Venamartello e, raggiunte due
case sul bordo sinistro della strada, si prende la pista che inizia tra
le due costruzioni (490 m circa, 0.20 ore, itinerario n. 428).

Questa
oltrepassa di nuovo il fosso di Tallacano (471 m) e risale l’altro
versante. Prima in lieve salita, poi in piano si raggiunge di nuovo
Collefalciano (0.30 ore).

Anello

missing image file

In questa pagina: diversi scorci di Tallacano

missing image file

Falciano

Dai
dati frammentari esistenti su questa frazione, emerge la sua
importanza, tra le altre ville, dal punto di vista ecclesiastico,
poiché la sua chiesa intitolata a San Martino è riconosciuta nei
documenti come essere una “Pievania”; era così definita una chiesa
legata al vescovo che delegava il Pievano ad immettere nelle rispettive
sedi i chierici ed i rettori delle vicine Ville.

Anticamente,
nei pressi di Falciano risultava documentata una contrada denominata
Vena del Castello, probabilmente posta al confine orientale del
territorio di Aquilaria e ipoteticamente sede più antica della villa o
maniero gentilizio di cui è rimasto nei secoli e nella memoria il
toponimo. Di questa struttura oggi non rimangono tracce, ma gli studi
compiuti attestano la presenza di una fortificazione sul rilievo
roccioso sopra l’abitato di Falciano. La scelta del sito, inaccessibile
sui tre lati, riproporrebbe la tipica struttura difensiva di queste
zone in epoca medievale.

La perdita del
castello fu probabilmente dovuta ai disagi del sito e ad eventi
bellici; successivamente l’edificio fu oggetto di spoliazione di
materiale lapideo utilizzato per la costruzione delle case del borgo.
Per questo motivo una lettura più approfondita della struttura è oggi
difficile e non documentabile.

La chiesa,
intitolata a San Martino, presenta l’abside in travertino, la torretta
a velo e la data del 1578 segnata nel presbiterio sotto il monogramma
di Cristo. Nel 1700 sembra che fossero ancora presenti dei resti del
palazzo di un principe romano e, dai racconti degli abitanti del luogo,
pare che qui vi fossero delle terme in quanto dai ruderi scaturiva
un’acqua nera medicamentosa.

Sicuramente nei
dintorni c’era un ospedale, chiuso forse nel 1587, governato dai
Cavalieri di Malta, i quali aprirono altri ospedali in Acquasanta
capoluogo, Quintodecimo e Montecalvo.

L’ordine
dei Cavalieri di Malta esisteva fin dal 1100 come comunità religiosa e
ospedaliera. Nel testamento di Ser Vanne Antonio di Falciano, del 1417,
si trovano lasciti a favore dell’ospedale di San Giorgio e degli
ospedali di Tallacano e Forcella. Nel 1587 non esisteva più l’ospedale
di San Giorgio, ma al suo posto fu intitolata la chiesa di San Giorgio
di Falciano, di cui rimangono oggi solo dei ruderi.

missing image file

Il ponticello sul fosso di Tallacano

La parte alta di Tallacano con il campanile della chiesa