Domenica 11 c’erano tutte le sezioni marchigiane, scortate da tre stazioni del Soccorso Alpino. Siamo saliti al nostro Zilioli nel vento e nel sole, sopra un mare di nuvole. Dopo le parole del Presidente regionale Lorenzo Monelli abbiamo osservato il silenzio per un minuto, in solidarietà a tutte le popolazioni e i territori colpiti dal sisma, al nostro Parco. I soccorritori hanno contrassegnato l’inagibilità del rifugio: è tempo di pensare allo Zilioli di seconda generazione. E dopo la solidarietà simbolica, quella concreta: oltre cento soci hanno riempito la trattoria da Carmela e il bar Chicco a Uscerno, poi la trattoria La Loggia a Rocafluvione, tutte debitamente prenotate. Malgrado il profilo intenzionalmente discreto dell’iniziativa e lo stop alle adesioni già due gg prima (la strada dal Galluccio a Forca è formalmente interdetta, ma avevamo avvisato tutte le autorità competenti), i soci sono arrivati da ogni angolo della regione, alcuni sobbarcandosi tre ore di auto pur di esserci. Alcuni di loro dopo il 30 ottobre hanno dovuto lasciare la casa o il luogo di lavoro: ma si sa, li marchiscià sono gente tosta, resiliente e solidale. Nel frattempo, gli amici umbri camminavano da Norcia a Castelluccio e alcune sezioni laziali salivano con Amatrice sulla Laga. Ieri abbiamo contrassegnato il territorio della nostra presenza, ed è questo che conta: esserci sempre, con la tenace consapevolezza che il ritorno e la ricostruzione richiederanno tanti anni, che alcune cose cambieranno per sempre. Ma è la nostra splendida terra, cui restituiamo col nostro impegno e il nostro amore il tanto, tantissimo che ci ha dato.