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Storia del rifugio Zilioli

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Il rifugio Tito Zilioli i trova all’interno del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, ai piedi della vetta del Monte Vettore (m.2478), sulla Sella delle Ciaule, in posizione dominante sul Lago di Pilato.

Il rifugio Tito Zilioli

Si raggiunge da Forca di Presta (1 h 45 min), oppure dal paese di Foce di Montemonaco (3 h 40 min).  Ha una collocazione strategica, che permette di effettuare traversate o escursioni “ad anello” di due giorni senza dover perdere quota.

Fu costruito negli anni ’60, quindi ampliato nel 1981, dai Soci della Sezione di Ascoli Piceno che ne è proprietaria, per ricordare l’alpinista ascolano Tito Zilioli, deceduto il 30 marzo 1958, a soli 24anni, durante una salita al Vettore.

L’alpinista ascolano Tito Zilioli

E’ costituito da una parte chiusa e da un locale sempre aperto, come ricovero di emergenza.  Il locale chiuso, di 23 mq, è a due piani, interamente rivestito in legno, di cui il piano superiore è adibito a dormitorio (privo di materassi e coperte).   Il locale aperto è di 14 metri quadrati ed è dotato di alcune panche per una breve sosta o per emergenza.  Non è consigliato prevedere di trascorrerci la notte, perchèlo si potrebbe trovare già occupato, oppure non pulito.  L’intera struttura e priva di acqua, luce e gas e di qualsiasi dotazione.  Una sorgente, spesso asciutta, si trova a qualche centinaio di metri sotto di esso.

Dopo un periodo di sostanziale abbandono, nel 2002 è stato affidato in comodato d’uso alla Sezione del CAI di Perugia.   Nel 2004, con la collaborazione del Corpo Forestale dello Stato che ha messo a disposizione un elicottero per il trasporto del materiale, i Soci perugini ne hanno ripristinato l’uso con lavori importanti sulla muratura esterna, di impermeabilizzazione del tetto (danneggiato da quanti vi camminano sopra, anche con i ramponi), di sostituzione degli infissi e della serratura, che erano stati rubati, di ripulitura del rivestimento interno in legno dalle numerose scritte e di ripristino delle panche.

I Soci perugini ripristinano il rifugio 

La Sezione di PG ha gestito per anni un efficace sistema di prenotazione, affidato al Socio Francesco Tegliucci, che del rifugio è stato diligente responsabile, nonchè preziosa “memoria storica” per molti anni. Dai primi ospiti del 26 giugno 2005 (un gruppo di escursionisti del CAI di Firenze) fino all’anno 2015, la Sezione perugina lo ha gestito con competenza e passione, permettendone l’utilizzo durante la stagione estiva da parte di centinaia di Soci provenienti da tutte le regioni, in prevalenza del centro-sud.

Il rifugio è ripetutamente utilizzato dalla Stazione del Soccorso Alpino di Ascoli Piceno per esercitazioni.  Ma è stato prezioso anche in occasione degli interventi di soccorso e addirittura risolutivo per la felice conclusione di alcuni interventi invernali, effettuati in condizioni meteorologiche difficili.

Ogni anno, a settembre, i Soci di Ascoli e di Perugia dedicano al “loro” rifugio la Giornata della Pulizia, che nel tempo ha visto diminuire la quantità di rifiuti abbandonata dai soliti incivili: segno che essere accolti da un rifugio pulito induce a lasciarlo come lo si è  trovato e, così, una crescita della sensibilità comune. 

Giornata della Pulizia del rifugio

Il 6 settembre 2014 i Soci ascolani hanno anche riposizionato la croce di Tito Zilioli, che era stata divelta e trasportata sulla cima del Vettore, alla quota (m. 1950) e nel luogo originari, dove fu posta a segnare il punto in cui morì il giovane e forte alpinista ascolano.

La croce di Tito torna al suo posto

Dal 2015 la gestione del rifugio Zilioli è tornata alla Sezione proprietaria di Ascoli Piceno, in sostanziale continuità con la Sezione di Perugia, a cui va il più vivo ringraziamento per averne avuto cura. Il rifugio è oggi affidato ai Soci ascolani e ai volontari della Stazione del Soccorso Alpino, che nel periodo estivo hanno ripulito i locali, trasportato e installato una nuova targa in travertino,avviato i lavori di manutenzione.

 Installazione della nuova targa

 

ll rifugio Zilioli è parte del patrimonio ideale comune di tutti i Soci CAI.  A ciascuno di noi spetta di averne cura.

 

 

Il regolamento |