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E quanne?

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Barbara, questa espressione, continua ad usarla anche adesso, quando Adriano, preso gia’ dal pensiero del tiro successivo, si dimentica di lei.

Le tornano in mente, con affetto e nostalgia, le parole di Achille, usate in tante scalate insieme, per ricordare a “ lu patro’ “ che si era dimenticato di loro!!!

Achille torna spesso anche nei miei ricordi.

Mi basta andare al Pizzo del Diavolo, al Gran Sasso o sentir parlare di miele, olio e genziane che quasi automaticamente si infila nei miei pensieri.

Nei nostri viaggi verso le cascate di ghiaccio, appuntamento che si ripete ogni anno, subito dopo Capodanno, e vede coinvolti istruttori ed amici, Achille, durante le cene, ci faceva partecipi delle varie attivita’ che portava avanti con grande passione. Ci ha spiegato diverse cose legate alla vita delle api e alla produzione del miele, di grappe e di olio. Qualcuno, dopo la prima sera, cambiava tavolo perche’ non ne poteva piu’ ma altri, come la sottoscritta, erano veramente affascinati da tutte le cose che lui sapeva e che condivideva con noi.

Io ho conosciuto Achille, circa dodici anni fa, quando e’ iniziata la mia collaborazione con la Scuola del Piceno ed e’,subito dopo, diventato per me una enciclopedia vivente delle scalate al Pizzo del Diavolo. Devo dire che avevo fatto li’ una sola via, nel 1996, con Tonino e in quella occasione avevo anche conosciuto, con mio notevole disappunto, Alessandro e Cristian… non ero abituata a pensare che si potessero fare vie in montagna con quattro dadi, tutti della stessa misura, ma mi sono dovuta ricredere!!!

gruppoCi sono tornata, qualche anno dopo, per una corso di Alpinismo. Mi erano stati dati due allievi e sulla mia stessa via, la Diretta al Colletto, c’era anche Achille con i suoi. Durante l’avvicinamento mi ha riempita, su mia richiesta, di informazioni sulla via, sui passaggi, sulle protezioni… ricordava anche il colore di alcuni chiodi!

Tutto questo mi ha colpita molto e la stessa cosa si e’ ripetuta anche in molte altre occasioni: Achille ricordava tutto delle sue scalate!!!

Anche andare al Gran Sasso con Achille, a ripetere delle vie classiche, alle quali era molto affezionato non richiedeva l’uso della guida… bastava lui.

Devo dire che mi manca molto. Tra noi ci sono state delle incomprensioni nell’ ultimo anno, un po’ per colpa dei miei modi un po’ irruenti e un po’ per le sue convinzioni che, a volte, non lasciavano nessuno possibilita’ di discussione. Questo ha significato un lungo silenzio e mentre sembrava si stesse aprendo uno spiraglio, mi e’ arrivata la notizia della sua morte. Anche questa, per me, e’ stata una lezione di vita!

Ho sentito un grosso vuoto e ho realizzato che, vivendo la vita di tutti i giorni, come sempre pensando che ci sia un altro giorno, si rimandano cose che sono importanti e che potrebbero, come in questo caso, non avere un domani.

Quanti giorni preziosi buttati…

Qualche mese fa, facendo con Tonino e Lino la Direttissima al Pizzo del Diavolo, una volta arrivati in vetta ho aperto la cassetta che contiene il libro di vetta e mi sono ritrovata tra le mani una foto di Achille, sorridente, che qualcuno aveva voluto lasciare li’. E’ stata una bella sorpresa! Lui non c’e’ piu’ ma il suo ricordo resta e mi accompagnera’ ogni volta che mi trovero’ nei posti dove ho imparato a conoscerlo e che lui amava cosi’ tanto.

Antonella Balerna


Fotografie

  1. 2006 – Campodolcino, stage di cascate di ghiaccio, Achille al centro