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Montagna senza barriere

UNA GIORNATA DA NON DIMENTICARE

Il 6 luglio si è svolta la tredicesima edizione di “Montagna senza barriere”: un’iniziativa nata più di un decennio fa dalla volontà di Giovanni Ficerai – conosciuto come “Gianni 37” ; una volontà trasformata in realtà insieme ad alcuni amici che della montagna hanno fatto la loro passione.

In particolare, è con Tonino che si sono tracciate le prime linee del disegno che oggi vede diverse associazioni cooperare e più di cento persone stare insieme un’intera giornata.

Ma qual è lo spirito di tutto ciò? Semplicemente, di stare assieme per aiutare gli amici con disabilità dove, da soli, non potrebbero andare. “Montagna senza barriere” non è soltanto un gesto di volontariato o un comune impegno associativo. E’ diventato una rimpatriata tra amici, un momento di unione, un “noi” fatto di persone che trascorrono in allegria e in mezzo alla natura alcune ore, che “accompagnano” altri amici su terreni per loro nuovi e inusuali.

 

Ma perché proprio in montagna? Perché i sassi in strada, le dure salite e le ripide discese non permettono alle persone con disabilità di contemplare in libertà paesaggi, sentire profumi, scoprire bellezze che tutti gli altri possono godere quando e come vogliono. “Tirare” una carrozzina, tendere una mano, porgere un braccio, “farsi” autista per un giorno, regala un’opportunità a tutti coloro ai quali lunghe passeggiate nel verde sono negate a causa di difficoltà motorie, fisiche o routinarie.

Negli anni, tanti sono i posti che il CAI, insieme all’Associazione Festa della Vita e Unitalsi, hanno calpestato e scoperto: posti vicini e lontani, lungo strade o sentieri, sopra ai “monti”; corde, fazzoletti e gadget hanno arricchito i sorrisi e gli incitamenti di lunghe ore. Bimbi, giovani, adulti e anziani tutti insieme. A volte basta poco, un belvedere, una corsa di venti metri, una rotolata sull’erba per riscoprire il verde anche attraverso gli occhi di chi, da solo, può solo immaginarli.

Queste, le parole di un’amica che era con noi il 6 luglio. “Mi trovo in vacanza ad Ascoli Piceno, vengo dall’Australia; sono stata invitata da amici a partecipare alla passeggiata “Montagna senza barriere”. Le mie preoccupazioni prima della partenza si sono dissolte una volta arrivati sul posto. Viviamo in un mondo in cui i ritmi quotidiani, lavoro, figli, casa, spesa riempiono totalmente le nostre vite in modo automatico e non ci permette di pensare a coloro che hanno una vita e un mondo diverso dal nostro. La camminata ”senza barriere” riconosce Loro come individui e parte di questo mondo frenetico in cui viviamo. Ho trovato un Gruppo di persone con varie problematiche, con uno spirito per la vita e tutti con un sorriso sulle labbra. Abbiamo camminato, parlato, mangiato e riso insieme, in uno scenario di pace e bellezza. Nonostante le evidenti difficoltà, alla fine della giornata ho notato più le cose simili tra di noi che le differenze. Voglio ringraziare i disabili che mi hanno permesso di entrare nel loro mondo per un giorno, perché hanno arricchito molto la mia vita e ringrazio Tonino per avermi dato questa possibilità.” Marisa

Ora, tutti a lavoro per il prossimo anno, anche perché alla prossima occasione chiederanno: “ma il prossimo anno dove si và?!!!

Tonino D’Andrea
Club Alpino Italiano Sezione di Ascoli Piceno

Un’altra barriera è stata abbattuta

Era il lontano 2001 quando, dialogando del più e del meno con un amico del CAI Club Alpino Italiano della Sezione di Ascoli, ci trovammo a parlare delle barriere architettoniche, argomento sempre ricorrente quando si parla di disabili.

Perché i disabili oggi come oggi hanno bisogno di muoversi , di svolgere tutte quelle attività che aiutano a socializzare e nel contempo ad arricchire la persona.

Parlando dunque delle nostre problematiche venne fuori la possibilità di recarsi in montagna; certamente le difficoltà da superare erano molte, soprattutto quelle logistiche ma riflettendo con calma e valutando bene le situazioni si cominciò a pensare ad una escursione in montagna e precisamente sulla Maiella.

Siccome sono presidente dell’Associazione Festa della Vita le difficoltà di cui sopra erano moltiplicate per il numero dei disabili partecipanti; bisognava pensare a come essi avrebbero reagito all’iniziativa. Dopo alcuni mesi si iniziò a pensare alla parte organizzativa dell’escursione, di come effettuarla e con quali mezzi.

Prima dell’escursione sulla Maiella, io, l’amico del Cai e altri amici ci siamo recati sul posto per verificarlo e studiarne il percorso per la camminata a piedi (come si fa ogni anno); a fine giugno organizzammo un pullman per iniziare questa nuova avventura per tutti noi.

L’iniziativa riuscì benissimo e un’altra barriera era stata abbattuta. Come disabile e come presidente sono rimasto molto contento e soddisfatto della cosa in quanto in questo modo si è data la possibilità di scoprire posti meravigliosi e ritenuti, per noi, finora inaccessibili.

Sino ad ora abbiamo vissuto 13 esperienze positive e molto significative dove il disabile non è spettatore ma protagonista attivo insieme agli altri amici e volontari che collaborano alla riuscita di queste iniziative. La montagna è un bene di tutti e tutti dobbiamo vivere e recepire quello che essa ci dona. Il nostro augurio è di continuare su questa strada, a volte liscia e facile, a volte tortuosa e difficile, come lo è la nostra vita.

Un ringraziamento particolare a tutti i partecipanti, agli amici e alla dirigenza del Cai di Ascoli e a tutti coloro che hanno reso possibile e renderanno questa iniziativa più costruttiva, più bella e più coinvolgente.

(Giovanni Ficerai, alias “Gianni 37”)