Vai al contenuto

Itinerario MTB 6

Distanza: 28.5 km – percorso 6 – 27.3 km – percorso 6a

Altitudine: 300 – 780 m

Dislivello in salita: 505 m

Dislivello in discesa: 505 m

Tempo totale necessario: 3/3.30 ore

Difficoltà:
fino a Colleiano il percorso è abbastanza agevole con salite lunghe ma
sempre piacevoli e mai troppo pendenti. Da Colleiano lo sterrato in
discesa è di media difficoltà

missing image file
missing image file

Percorso 6a

Marsia – Ponte Paoletti – Bovecchia –

Pescolla – Pastina – Scalelle – S. Maria Scalelle – Roccareonile – Marsia

Accesso

Da Ascoli Piceno 13.7 km, 1 ora per l’andata e 45 minuti per il ritorno.

Tipo di strada

Il
primo tratto da Marsia a Ponte Paoletti è su strada asfaltata. La
salita per Pastina, passando per Bovecchia, Pescolla è brecciata e
nell’ultimo tratto asfaltata. Da Pastina fino a Scalelle la strada è
brecciata per poi divenire nuovamente asfaltata fino a Colleiano. Da
Colleiano entrambi gli itinerari di discesa proposti sono su sterrato.

Commento

Itinerario
non impegnativo ad eccezione dei tratti che da Colleiano scendono verso
Marsia dove è possibile scegliere due percorsi alternativi, entrambi su
sterrato: il primo attraverso il bosco sino al Mulino Trobbiani dopo
aver guadato nel finale il torrente Noscia; il secondo su ripida
discesa verso Capo il Colle.

Il percorso
si svolge tutto nel comune di Roccafluvione e dal capoluogo di Marsia
raggiungono le frazioni, ancora abitate di Pastina e Scalelle con un
itinerario sempre vario e con scorci di paesaggio mai ripetitivi.

Descrizione

Dal
capoluogo di Marsia ci si dirige, come per il percorso n. 1, in
direzione di Comunanza e poi di Montegallo, sino al Ponte Paoletti a
circa 5.4 km dal punto di partenza. Lungo questo itinerario sono da non
perdere i già descritti Ponte Nativo a Marsia, il mulino Arena con
l’omonima cascata sul Fluvione e la caratteristica chiesa dei S.S.
Ippolito e Cassiano in località Pedara, raggiungibile con una breve
deviazione in salita di 500 m.

Giunti al
bivio del Ponte Paoletti si percorre in salita, su strada brecciata, il
medesimo itinerario descritto al n°2 per Bovecchia – Pescolla, sino al
manufatto dell’acquedotto comunemente chiamato “ripartitore”. Dopo
circa 200 m dal casotto dell’acquedotto, si gira a sinistra e si inizia
a scendere per strada brecciata sino a raggiungere la strada asfaltata
che a sinistra proviene da Gaico e a destra va in direzione di Pastina.
Al bivio si prende a destra e si scende leggermente, su strada
asfaltata, per circa 1 km per poi risalire nuovamente con un piccolo
strappo, verso la frazione di Pastina dove il panorama si apre con un
bellissimo scorcio versi i Monti Gemelli.

Da
Pastina si continua lungo la strada brecciata che con dolci saliscendi
conduce alla piccola frazione di Scalelle. Attraversato l’abitato, dopo
circa 700 m si incontra un quadrivio e si prende a sinistra per la
strada asfaltata in direzione di S. Maria Scalelle che si incontra dopo
circa 1 km deviando a destra per una strada brecciata. Giunti alla
chiesa si prende il breve sentiero a sinistra che si ricongiunge alla
strada asfaltata che scende verso Colleiano. Si entra a questo punto
nell’abitato di Colleiano lasciando la strada asfaltata per iniziare la
discesa su sterrato.

È possibile effettuare la discesa con i due seguenti itinerari alternativi:

6)
oltrepassate le case della frazione si imbocca una strada sterrata e a
circa 250 m dal paese, al bivio si prende a sinistra. Si percorrono
altri 170 m e si incontra un nuovo bivio dove si prende ancora a
sinistra e si segue il tratturo che più avanti entra nel bosco. A
questo punto il percorso si fa più impegnativo, soprattutto dopo
abbondanti precipitazioni che creano profondi solchi lungo il
tracciato. Si continua a scendere per circa 2 km, con un tracciato
tecnico ma mai troppo impegnativo, sino a raggiungere il Torrente Noce.
Qui il tratturo diviene sentiero e si guada il piccolo torrente anche
rimanendo in sella alla bici, prestando comunque attenzione alle buche
non visibili con acqua torbida. Attraversato il fosso si supera il
mulino Trobbiani e dopo circa 200 m si raggiunge la strada asfaltata
che scende verso Roccafluvione. Giunti alla S.S. n. 78 Picena si gira a
sinistra sino a raggiungere il punto di partenza.

6a)
dopo avere imboccato la stessa sterrata, al bivio dopo 250 m si
prosegue diritti lungo il tratturo che scende in direzione di Capo il
Colle.

Anche qui il percorso è a tratti
impegnativo per gli insidiosi solchi lasciati dalle acque piovane che
hanno lasciato scoperte numerose lastre di pietra di arenaria. Per i
meno esperti è consigliabile procedere a piedi per alcune centinaia di
metri. Giunti a Capo il Colle inizia la strada asfaltata che scende
verso Casaregnano. Dopo circa 200 m si incontra un bivio e si prosegue
diritti; dopo altri 200 m si incontra la chiesa di Casaregnano.

Al
bivio della chiesa si gira a sinistra e si scende verso Fonte dei
Pioppi dove si attraversa sul ponte il Torrente Noscia e ci si immette
sulla strada asfaltata che a destra porta verso la S.S. n. 78 Picena e
da qui nuovamente a destra sino al punto di partenza.

missing image file

Scalelle

Il
paese di Scalelle si trova arroccato su uno sperone roccioso dalla
particolare conformazione a falde orizzontali, dalla quale deriva
appunto il suo toponimo. Inoltre nei dintorni del castello, sul
sentiero che porta al monte di Scalelle, si trovano gradini scolpiti
nella roccia, fosse e conci squadrati.

Questo
antico borgo ha probabilmente origini feudali anche se mancano fonti
che possano attestarne la provenienza. Le prime notizie sull’esistenza
del paese risalgono alla metà dell’XI secolo quando, per volere del suo
dinasta, fu ceduto al vescovo di Ascoli Bernardo II, che resse la
diocesi dal 1045 al 1069; Scalelle rimase legato alla diocesi ascolana
per circa due secoli. Nel XIII secolo, soggetta ad un nuovo assetto
amministrativo e tenuta a versare tributi alla città di Ascoli, ebbe
con la città scontri violenti. Con ogni probabilità, in conseguenza di
tali ribellioni contro il pagamento dei tributi, il castello si trovò
ad essere governato da alcuni signori del luogo.

Nella
Descriptio Marchiae Anconitanae del 1356 si dice che “Nobiles de
Stalellie tenebant Castrum Stalellie”; al castello essi dovevano
prestare giuramento di fedeltà, rispondere delle cavalcate
dell’esercito e presenziare le assemblee parlamentari indette dal
rettore della Marca.

Si presume che furono
proprio questi signori ad edificare, come emblema della loro forza e
del loro potere, la Rocca di Scalelle citata in un atto notarile del
1445, di cui oggi non rimangono tracce se non nelle buche sulle rocce
di arenaria, sedi delle travi che costituivano la palizzata di
protezione esterna.

La costruzione sorgeva
sopra un’altura strategica, costruita con conci in arenaria, ed era
caratterizzata da una torre di avvistamento dalla massiccia struttura e
da alcuni fabbricati residenziali.

Negli anni
successivi, i signori di Scalelle persero il potere sulla rocca che nel
catasto redatto dalla città di Ascoli per l’aggiornamento delle imposte
nel 1458 citava Scalelle come sindacato autonomo.

Nel
Quattrocento, dunque, il castello era ancora di proprietà privata, ma
probabilmente non più utilizzato come edificio difensivo in quanto la
valutazione catastale fa desumere che la struttura doveva essere
seriamente compromessa: essa non aveva più le palizzate originarie e si
parlava di prati verdi circostanti la struttura.

Il
decadimento della rocca fu strettamente connesso al progressivo
abbandono da parte dei gruppi nobiliari a partire dalla metà del ‘500.
Avendo perso le sue originarie caratteristiche d’uso, l’edificio fu
smantellato e i conci riutilizzati nell’edilizia civile del paese.

Gli
ultimi resti visibili della rocca risultano essere stati fotografati
intorno al 1980 e scomparvero completamente nel decennio successivo.

I Sibillini salendo verso Pescolla

missing image file

La pista sterrata che scende verso il mulino Trobbiani

missing image file

S. Maria di Scalelle