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Itinerario MTB 5

Distanza: 9.8 km

Altitudine: 261 – 515 m

Dislivello in salita: 260 m

Dislivello in discesa: 260 m

Tempo totale necessario: 1.10/1.30 ore

Difficoltà:
fino a Vitavello il percorso è facile anche se a tratti su impegnativa
salita. Da Vitavello il tracciato è inizialmente su sterrato di media
difficoltà, per poi diventare impegnativo e tecnico sul breve sentiero
in discesa sino a Pedara. Questo tratto, soprattutto per i meno esperti
e nel periodo invernale o dopo abbondanti precipitazioni, è
consigliabile percorrerlo a piedi. Da Pedara lo sterrato in discesa è
di media difficoltà

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S.S. 4 Salaria (1° bivio Giustimana) –

S.S. 4 Salaria (2° bivio Giustimana) – bivio Collina – Vitavello – Pedara – S.S. 4 Salaria

Accesso

Da Ascoli Piceno 12,3 km, 35 minuti per l’andata e 25 minuti per il ritorno (in bici).

Tipo di strada

Il
primo tratto sino al bivio per Collina è su strada asfaltata. Dal bivio
per Collina sino alla frazione Vitavello è su strada brecciata. Da
Vitavello si scende inizialmente su sterrato e nel tratto più
impegnativo su sentiero. Da Pedara si percorre nuovamente uno sterrato
sino alla S.S. N°4 Salaria per poi tornare al punto di partenza su
strada asfaltata.

Commento

L’itinerario
permette di prendere confidenza con il comprensorio escursionistico del
M Ceresa che è particolarmente votato all’utilizzo della mountain bike.

Il
tracciato è breve, non eccessivamente impegnativo ed è comodamente
raggiungibile dal centro di Ascoli Piceno in circa 30 min. di
bicicletta.

L’escursione è rivolta a
ciclisti anche non veterani in quanto, il tratto più tecnico ed
impegnativo su sentiero, può essere più facilmente affrontato a piedi.

Descrizione

Si
parte dalla S.S. n. 4 Salaria in corrispondenza del bivio per
Giustimana. Si prende la stretta strada asfaltata che sale all’inizio
con ripidi tornanti ma che è sempre piacevole perché poco trafficata.
Dopo circa 2.3 km si arriva al 2° bivio per la frazione di Giustimana.
Si continua diritti sempre su strada asfaltata sino al successivo bivio
per Collina dove termina la salita. Al bivio si procede ancora diritti
sulla strada brecciata che dopo 500 m porta alla minuscola frazione di
Vitavello.

Si prende a questo punto lo
sterrato a sinistra che continua a scendere seguendo il filo di cresta.
Dopo un tratto in falsopiano, lo sterrato diviene sentiero ed entra
semi-nascosto nella macchia di ginestre, rimanendo parzialmente chiuso
nel periodo invernale. Questa zona del percorso è breve ma impegnativa;
per i meno esperti è consigliabile scendere a piedi o aggirare questo
tratto di circa 300 m percorrendo il prato più in basso. Ripreso il
sentiero più agevole, si arriva in pochi minuti a Pedana. Giunti in
vista del paese, subito prima della strada asfaltata, si gira a
sinistra per un tratturo che continua a scendere, tranne un piccolo
strappo in salita di alcune decine di metri, sino alla S.S. n. 4
Salaria dove, girando a destra, in circa 2.2 km si torna al punto di
partenza.

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Scendendo verso Pedara

Chiesa di S. Ippolito e Cassiano a Pedara

La
chiesa dei Ss. Ippolito e Cassiano di Pedara per la sua posizione e per
le sue caratteristiche strutturali rappresentava non solo un luogo di
culto, ma anche il punto di riferimento sociale ed economico della
comunità circostante; rientrava, infatti, nell’orbita giurisdizionale
dell’abbazia di Farfa che aveva creato in questo territorio una rete di
luoghi di culto in punti strategici.

L’interno
della chiesa presenta diverse ed interessanti rappresentazioni
pittoriche. L’affresco sotto il bassorilievo a stucco dell’altare
rappresenta il Crocifisso tra le tre Marie e San Giovanni Evangelista e
viene datato alla seconda metà del Cinquecento. Sullo sfondo vi è una
città murata con sopra un picco che rappresenta probabilmente la città
di Ascoli dominata dal Monte dell’Ascensione.

A
sinistra del presbiterio, sulla parete di fondo e nell’intradosso di
una nicchia ad arco, vi era una rappresentazione dell’Inferno andata
perduta per metà, a causa dell’apertura, nel Settecento, della porta
della canonica. L’affresco ammoniva i bestemmiatori attraverso una
visione dell’inferno dove le anime dannate venivano deformate dalla
sofferenza; sopra un braciere con lingue di fuoco è scritto:
BIASTIMATORI DEL/PATR[e]. Altri interessanti dipinti votivi, alcuni
attribuiti al “Maestro di Offida, sono posti all’interno della chiesa.

All’esterno,
sopra il portale del fianco destro, all’interno di una lunetta, vi è un
affresco raffigurante la Madonna in trono con il Bambino Benedicente
dipinta secondo modalità stilistiche quattrocentesche.

Davanti
la chiesa vi è la torre, in origine costituita da cinque piani, che per
le sue caratteristiche architettoniche aveva un chiaro scopo difensivo.

Il locale al pian terreno, coperto da una
volta a botte, era accuratamente decorato con affreschi con la figura
di Cristo che doveva “accogliere i fedeli” che si accingevano ad
entrare in chiesa.

Al secondo piano vi è un
locale con volta a crociera da cui parte la scala per accedere sopra,
in un vano anticamente destinato a magazzino e punto di avvistamento e
difesa.

La casa canonica addossata su un fianco dell’edificio risale, secondo Furio Cappelli, all’ultimo quarto del Settecento.

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