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Itinerario MTB 4

Distanza: 24.5 km

Altitudine: 335 – 860 m

Dislivello in salita: 651 m

Dislivello in discesa: 651 m

Tempo totale necessario: 3/3.30 ore

Difficoltà:
fino ad Agore il percorso si presenta di difficoltà media per la lunga
salita su strada brecciata. Da Agore a Poggio Rocchetta il tracciato è
su sentiero ripido e molto tecnico per la presenza di salti di pietre e
tratti anche esposti che non permettono errori di conduzione della
mountain-bike. Questo tratto, soprattutto per i meno esperti e nel
periodo invernale o dopo abbondanti precipitazioni è consigliabile
percorrerlo a piedi. Da Poggio Rocchetta il ritorno al punto di
partenza è facile, in gran parte su strada asfaltata.

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Centrale d’Acquasanta – Falciano –

Rocchetta – Agore – Poggio Rocchetta – Tallacano – Centrale d’Acquasanta

Accesso

Da Ascoli Piceno 17 km, 50 minuti per l’andata e 35 minuti per il ritorno (in bici).

Tipo di strada

Il
primo tratto sino al bivio per Falciano è su strada asfaltata. Da
Falciano la salita è su strada brecciata sino ad Agore. Da Agore si
scende su sentiero ripido e molto tecnico. Da Poggio Rocchetta sino a
Tallacano la strada è nuovamente brecciata in lieve salita. Da
Tallacano sino al punto di partenza la strada è asfaltata, sempre in
discesa, ma con due piccoli strappi in salita.

Commento

Anello di difficoltà media ad eccezione del tratto Agore-Poggio Rocchetta che è consigliabile fare a piedi.

È
il percorso tra i più suggestivi del comprensorio, alla ricerca delle
frazioni più solitarie e abbandonate del comune di Acquasanta, paesi
ancora pieni di fascino e memoria storica, nonostante lo stato di
abbandono dei fabbricati dovuto alla difficoltà di accesso e
all’asperità dei luoghi.

Il tratto di
maggiore interesse inizia in prossimità di Rocchetta, quando terminata
l’impegnativa salita, la strada diviene molto panoramica e di crinale
fra lastre e rocce di arenaria con visibili più in basso, i paesi di
Tallacano e Poggio Rocchetta. Si susseguono lungo il percorso la
frazione abbandonata di Rocchetta, le cui case in pietra di arenaria,
ormai pericolanti, si confondono con le abitazioni rupestri delle
vicinanze ricavate all’interno di grotte naturali; più avanti si
incontra la frazione di Agore con il percorso che l’attraversa lungo lo
stretto asse principale zigzagando fra le macerie dovute a crolli per
l’abbandono dei fabbricati. Scendendo sul ripido sentiero da Agore si
incontra più in basso la frazione di Poggio Rocchetta, che forse per la
migliore accessibilità, sta vivendo un lenta fase di recupero dei
manufatti edilizi. Pedalando da Tallacano verso Centrale, su strada
asfaltata, si ha la sensazione del ritorno alla civiltà, ma rimane il
piacevole ricordo dei paesi, ingessati dal tempo, ricchi di storia
della civiltà contadina.

Descrizione

Si
parte dalla frazione di Centrale al km 187 della S.S. n°4 Salaria, in
corrispondenza del bivio per Tallacano-Falciano. Inizialmente si scende
su strada asfaltata per circa 600 m sino ad attraversare il fiume
Tronto per poi salire fiancheggiando il fosso di Tallacano. Dopo circa
1 km si incontra sulla destra una bella cascata con un salto di 15 m
che alimenta il sottostante mulino Pompili.

A
4,5 km dalla partenza, al bivio per Falciano si volta a destra
lasciando la strada asfaltata ed imboccando la lunga strada brecciata
per Agore. Dopo circa 900 m dal bivio, si volta nuovamente a destra e
si raggiunge dopo altri 100 m il paese di Falciano che si costeggia in
corrispondenza delle ultime case.

La
strada prosegue a tratti nel bosco, inizialmente in lieve discesa per
alcune centinaia di metri, per poi riprendere a salire con maggiore
pendenza sino al crinale in prossimità di Rocchetta dove diviene quasi
pianeggiante per alcuni km. Tirando il fiato si ha il piacere di
ammirare la bella visuale sul comprensorio del Monte Ceresa, con
visibili alcuni paesi più in basso, che si incontreranno lungo il
percorso ad anello.

Oltrepassata la
frazione di Rocchetta, dopo circa 1 km si riprende a salire sino ad
Agore dove si raggiunge il punto di massima altezza dell’escursione
(12,5 km dal punto di partenza, tempo necessario circa 2 ore).

Si
attraversa il paese lungo l’asse centrale e si prende il ripido
sentiero che scende verso Poggio Rocchetta che è consigliabile
percorrere parzialmente a piedi, per la presenza di insidiose pietre
tufacee che diventano ancora più pericolose e scivolose nel periodo
post-invernale o dopo abbondanti precipitazioni. Dopo aver superato un
piccolo strappo in salita di alcune decine di metri, costeggiando
alcune grotte rupestri, si arriva a Poggio Rocchetta dove si riprende
la strada brecciata in lieve pendenza verso Tallacano.

Giunti
al paese, la strada diviene asfaltata e scende verso il punto di
partenza, non prima di aver comunque affrontato due brevi tratti in
salita, uno subito dopo l’attraversamento del fosso di Tallacano fino
al bivio per Falciano e l’ultimo in prossimità del Fiume Tronto.

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Sui levigati scivoli di arenaria nei pressi di Rocchetta

Sul non facile sentiero tra Agore e Poggio Rocchetta

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La Salaria

L’odierna
Strada Statale n. 4, denominata da antichissima data via Salaria,
corrisponde all’antico itinerario usato per il trasporto del sale dalle
zone litorali del mar Adriatico a quelle della Sabina. Il sale è un
minerale importantissimo per l’alimentazione umana, la conservazione
delle carni e la concia delle pelle. Cosicché la strada Salaria ha
rappresentato fin dall’antichità uno degli assi viari più importanti
del Piceno; valorizzata dai Romani per i traffici commerciali venne
ampiamente risistemata all’epoca di Augusto.

Nella
sua lunghissima esistenza questa strada ha visto scorrere popoli, merci
ed eserciti di soldati; è stata percorso di antiche transumanze e
veicolo di diffusione del Cristianesimo, dei Benedettini di Farfa, di
arte e di culture diverse. Nel tratto che comprendeva il Piceno la
Salaria aveva una prima “Statio” ad Arquata e attraversava poi la
stretta vallata montana per giungere ad Acquasanta.

Tracce
della sua antica esistenza si hanno a Trisungo, dove è stato ritrovato
un cippo miliare, e ad Acquasanta, il cui ponte vecchio sul Garrafo
segna l’antico percorso; ad Arli viene conservato nella chiesa di San
Pietro un altro cippo miliare di epoca Augustea e si può ancor oggi
osservare in località Santa Caterina un muro di sostegno in travertino
che si sviluppa per sessanta metri risalente allo stesso periodo.

La
Salaria continuava poi il suo percorso verso l’Adriatico e giungeva ad
Ascoli entrando da porta Romana ed uscendo per il ponte di Cecco sul
Castellano, per proseguire fino al mare tenendosi per tutto il percorso
sulla sponda destra del fiume Tronto.

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In alto: tra le case di Poggio Rocchetta

A sinistra: sulla strada per Rocchetta

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I n alto: nei pressi del mulino Pompili con la cascata del fosso di Tallacano

A destra: la stretta via centrale di Agore