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Itinerario MTB 3

Distanza: 16.4 km

Altitudine: 273 – 756 m

Dislivello in salita: 483 m

Dislivello in discesa: 483 m

Tempo totale necessario: 2/2.30 ore

Difficoltà:
fino a Radicina il percorso si presenta di difficoltà medio facile, poi
la discesa da Radicina è riservata ad esperti ed è da evitare nel
periodo invernale o dopo abbondanti precipitazioni

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Ponte d’Arli – Arli – S. Pietro d’Arli –

Sala – S. Maria Scalelle – S. Giacomo –

Radicina – Ponte d’Arli

Accesso

Da Ascoli Piceno 14,1 km, 30/40 minuti (in bici).

Tipo di strada

La
salita è su strada brecciata; tra il bivio Scalelle e S. Giacomo la
strada è asfaltata mentre da Radicina la discesa è su sterrato e a
tratti su sentiero.

Commento

Percorso
di notevole interesse storico-ambientale che dalla frazione di Ponte
d’Arli, con l’omonimo elegante ponte sul fiume Tronto, porta alla
frazione di S. Pietro d’Arli dove all’interno del paese c’è una piccola
chiesa, recentemente restaurata, con interessanti affreschi
all’interno. In prossimità della frazione di Sala si percorre uno
spettacolare crinale dove si apre la visuale su tutto il comprensorio
del Monte Ceresa. Proseguendo si incontra la caratteristica chiesa di
S. M. Scalelle anch’essa di recente ristrutturazione. Da Radicina si
affronta una discesa fra le più tecniche e appaganti di tutto il
comprensorio che scende costeggiando il rio Nile per un impegnativo
sentiero sino alla S.S. n. 4 Salaria.

Per
chi volesse evitare la ripida discesa di Radicina si può in
alternativa, al bivio per S. Giacomo, scendere per Colleiano verso la
S.S. n°78 Picena lungo i percorsi descritti al n°1 e al n°6. Una volta
giunti al bivio della S.S. n°78 Picena si gira a destra e si percorre
la strada asfaltata sino al bivio Mozzano ed infine la S.S. n°4 vecchia
Salaria fino a Ponte d’Arli.

Descrizione

Si
parte dalla frazione di Ponte d’Arli al km 189,700 della S.S. n. 4
Salaria. È piacevole iniziare il percorso passando sul ponte romano che
con un’unica arcata attraversa il fiume Tronto. Ritornati sulla strada,
è possibile rifornirsi d’acqua da una fontana al centro della frazione.

Ci si dirige a questo punto verso Arli
percorrendo la strada asfaltata in salita. Dopo circa 900 m, al bivio
si volta a destra in direzione di Arli e, passati altri 100 m, si volta
nuovamente a destra per una ripida salita che raggiunge il cimitero di
Arli (circa 1.7 km dalla partenza). Dal cimitero la strada diviene
brecciata con pendenza media, quasi sempre costante sino all’abitato di
Campeglia.

Lungo la salita si incontra
la frazione di S. Pietro d’Arli con una chiesetta all’interno del paese
di recente restauro con graziosi affreschi all’interno.

Si
prosegue in salita su strada brecciata sino ad arrivare dopo circa 4.7
km dal punto di partenza al bivio di Campeglia; si svolta a sinistra e
percorrendo il panoramico crinale si arriva alla frazione Sala e da qui
sempre per strada brecciata, quasi pianeggiante, si giunge al bivio per
Scalelle – Piandelloro dove termina il tratto di salita (8,1 km dal
punto di partenza con tempo impiegato di circa 1-1,2 ore).

All’incrocio
si prende la strada asfaltata sulla destra e dopo circa 500 m si devia
nuovamente a destra percorrendo lo sterrato che conduce all’elegante
chiesa di Santa Maria Scalelle che merita una nuova sosta.

Si
prosegue per il percorso costeggiando il cimitero per una stradina che
diviene sentiero e si ricongiunge alla strada asfaltata per Lisciano.
Dopo circa 400 m da Lisciano si gira a destra in direzione S. Giacomo e
da qui per strada brecciata si scende sino a Radicina.

Giunti
a Radicina si imbocca lo sterrato che continua a scendere. Dopo circa
350 m si attraversa un piccolo fosso e dopo altri 50 m si lascia il
tratturo che sale, per prendere il sentiero che scende sulla destra e
segue il rio Nile. Il percorso si fa a questo punto molto tecnico,
percorribile con prudenza soprattutto quando è bagnato, per la presenza
di insidiose lastre tufacee. Dopo circa 500 m, quando il sentiero tende
nuovamente a salire, si gira nuovamente a destra (imbocco poco
visibile) per il sentiero che continua a scendere e seguire il Rio
Nile.

Più avanti si percorre a piedi un
breve tratto di 50 m per attraversare dei lastroni di arenaria e infine
per bellissimo sentiero nel bosco, si scende lungo il lato del fosso
sino a raggiungere la S.S. n. 4 Salaria e da qui il punto di partenza.

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Il ponte del ‘500 sul fiume Tronto

Inizio della gita a Ponte d’Arli

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La Chiesa di Santa Maria Assunta a Scalelle

La
chiesa di Scalelle è intitolata a Santa Maria Assunta e si trova
distante dall’abitato circa 750 metri, sulla cima di un colle dal quale
è possibile vedere il Monte Castellaro, la frazione Sala; dalla torre
campanaria si ammira il crinale fino alla via consolare Salaria insieme
ad una parte del territorio del Comune di Acquasanta Terme.

La
struttura architettonica della chiesa è piuttosto imponente:
caratterizzata da un robusto campanile integrato nel corpo
dell’edificio, reca sul portale principale, datato 1516, il simbolo
araldico della comunità, la scala, con il nome del nobile Giacomo di
Pandolfo.

Si ricorda la presenza di un altro
architrave datato 1505, oggi distrutto, che celebrava alcuni lavori
operati nell’edificio sacro grazie all’intervento generoso del nobile
Giovanni di Pandolfo.

Al suo interno, un grosso
arco a tutto sesto divide il presbiterio dall’aula le cui pareti
dovevano essere ricoperte di affreschi che sono andati perduti a causa
probabilmente di alcuni rimaneggiamenti attuati negli anni ’30. A
motivo della sua poderosa struttura la chiesa fu impiegata anche a
scopo militare e difensivo durante il banditismo, tanto che nel 1585
era stata adibita a corpo di guardia.

Le campane della chiesa furono rifuse nel 1928 da Don Felice Piotti.

Ponte d’Arli

L’antico
Ponte romano che presso Ponte d’Arli superava il Rio Nile è oggi
visibile al di sotto del livello stradale tra il viadotto della
superstrada e il ponte sulla moderna statale.

Il
ponte, ad una sola arcata, è in travertino ed arenaria poiché fu
costruito in due momenti diversi: la struttura originaria, riferibile
all’età augustea, risulta infatti essere di travertino, mentre in un
periodo più recente ci furono lavori di ampliamento verso valle,
realizzati in arenaria.

Quello che incontriamo all’interno del paese, tutt’oggi praticabile, è invece molto più recente.

Nei
primi anni del ‘500 infatti, come riferito da fonti archivistiche, nel
territorio acquasantano i ponti erano costruiti tutti in legno, tranne
quello di epoca romana del torrente Garrafo.

Essi
erano però soggetti a frequenti crolli, dovuti alle piene dei fiumi
Tronto e Castellano, cosicché ad Arli si chiese l’edificazione di un
ponte proprio sotto la propria villa, offrendo per i lavori la somma di
100 some di calce.

Il nuovo ponte venne
chiamato ancora per un po’ di tempo come il vecchio ponte in legno di
“S. Croce”, e doveva il suo nome alla chiesa di S. Croce ad Vallem o a
valle Corno, molto importante tra la fine del ‘400 e i primi del ‘500.

Chiesa di S. Pietro ad Arli

Ad
Arli la fervida religiosità e devozione del passato è testimoniata da
numerose chiese e dalla generosità verso i poveri che si riscontra nei
testamenti.

Tra le chiese principali
risultano fin dal 1039 quella della SS. Annunziata e quella di San
Pietro che ospitano a volte contemporaneamente due Rettori, a volte ne
hanno uno solo che le officia entrambe. In altri periodi è invece più
importante delle altre la chiesa di Santa Croce che dava il nome al
ponte posto alla confluenza del Rio Nile col fiume Tronto e dove, tra
la fine del ‘400 e i primi del ‘500 risiedeva il Preposto.

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Sul largo crinale verso S. Maria di Scalelle

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Da San Pietro D’Arli verso Sala

San Pietro D’Arli : a lato alcuni affreschi custoditi nella chiesa