lavora da tempo nei laboratori ad alta quota e, nell’ambito dell’esperimento Argo dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare cofinanziato da un gruppo di università cinesi, trascorre ogni anno alcune settimane in Tibet. Così, da sola e zaino in spalla, a piedi, in bicicletta e in autobus, una scienziata parte dal suo laboratorio sull’altopiano di Lhasa alla lenta scoperta di un Tibet lontano dai clichè turistici, vero e toccante. E trova distese sconfinate e montagne spoglie, paesaggi lunari e luminosità accecanti sotto un cielo blu dove le nuvole corrono veloci. Lungo le rotte di antichi monasteri e pellegrinaggi, nei gesti antichi delle preghiere di migliaia di credenti, attraverso villaggi dagli odori penetranti e incontri indimenticabili, Silvia scopre con affetto e disincanto un popolo sorridente e pacifico, una cultura che sa vivere fuori dallo spazio e dal tempo. Perchè, ci racconta nel suo libro, “Il Tibet è ancora vivo. Nonostante tutto è vivo”.