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Ciclo “Quattro x mille” – Colle Pelato (Gran Sasso)

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iconacollepelatoDa Flamignano per la Selva degli Abeti; discesa per il Fosso S.Angelo (anello)

Quando, dopo una lunghissima immersione nel bosco, ne uscirete fuori al sole solo alla fine, sul balcone della cima che emerge da un mare di verde, il fantastico panorama che si spalancherà all’improvviso non solo vi compenserà per lo sforzo, ma certamente rimarrà in voi in modo duraturo. Da una parte, vicinissima, la catena del Gran Sasso, dal Camicia al Corvo, con il paretone della Vetta Orientale del Corno grande che attira prepotentemente lo sguardo sulla sua impressionante cascata di rocce verticali, dall’altra le dolci lineee dei Monti della Laga e dei Monti Gemelli e, sprofondato sotto i piedi, il territorio teramano punteggiato di paesi, che degrada sino al Mare Adriatico. Unico aspetto negativo in questa splendida panoramica a 360°,la visione delle 2 lame dell’autostrada che, penetrando nella più imponente parete dell’Appennino, feriscono, assieme al Gran Sasso, chiunque abbia senso estetico e rispetto per la natura. Ma non è solo l’eccezionale panorama sul gruppo, godibile dal balcone più vicino ad esso e davvero uno dei più grandiosi, il motivo di attrazione dell’escursione. La camminata nel bosco, che occupa quasi tutto il tempo dell’itinerario, con l’attraversamento della Selva degli Abeti (bosco di abete bianco, residuo dell’antico popolamento misto di abeti e faggi dell’Appennino) e con un tratto privo di sentiero, nonostante su gran parte dell’anello le sterrate abbiano sostituito l’antica mulattiera, è di grande interesse naturalistico ed allo stato attuale vi possiamo garantire la lontananza dalle folle vocianti ed un itinerario dal sapore antico. Questa al Colle Pelato, citata nelle guide di Enrico Abbate (1888) e di Gerardo Ferrara (1902), era infatti una salita classica in quel periodo per i teramani che impiegavano solo 3 ore e mezza per raggiungere a piedi Tossicia (contro le 7 per arrivare a Pietracamela). Poi, in seguito all’innalzamento delle basi di partenza ed allo sviluppo dei mezzi di comunicazione, è stata dimenticata. La proponiamo ricordando ai pigri che la signora Domenica di Tozzanella, classe 1913, da giovane saliva due volte al giorno a fare la legna nei pressi della cima.


Dopo l’escursione, per chi vorrà, è previsto un pranzo consistente in antipasti (bruschette, coratella e spezzatino d’agnello), 2 assaggi di primo, acqua,vino, caffè, ammazzacaffè (15 €). E’ gradita la prenotazione.